Nel periodo più tormentato d'Europa alla morte di Umberto I succede al trono d'Italia VITTORIO EMANUELE III chiamato anche il re NUMISMATICO per via della sua passione per le monete e per la monumentale opera che è il CORPUS NUMMORUM ITALICORUM, ancora oggi testo di riferimento per gli studiosi di numismatica.
Re d'Italia, figlio di Umberto e Margherita di Savoia. Successo al padre portò
brillantemente a termine l'impresa di Libia e la guerra contro l'Austria.
Conquistata Addis Abeba assunse il titolo di Imperatore di Etiopia e, in seguito,
di Re d'Albania.
Nel 1940, firmò la dichiarazione di guerra contro Francia e Gran Bretagna,
con cui l'Italia entrò nel conflitto al fianco della Germania.
Nel luglio del 1943, con un colpo di Stato, destituì Mussolini, chiamando
al Governo il maresciallo Badoglio, che concluse un armistizio con gli alleati.
Temendo la reazione dei Tedeschi, cinque giorni dopo, V. E. lasciò Roma
per rifugiarsi presso gli alleati.
Nel novembre dello stesso anno, rinunciò alle corone di Albania ed Etiopia.
Prima di ritirarsi a Ravello, dopo l'occupazione anglo-americana di Roma, nominò
luogotenente del regno il figlio Umberto.
Nel 1946, infine, abdicò e si trasferì ad Alessandria dove morì.
Di questo regnante che tanto lustro ha dato alla nostra passione per le monete inserisco la foto indipendentemente dalla sua politica di governo e dalle sue scelte.
Naturalmente come numismatico le monete del regno di Vittorio Emanuele III sono copiose per tipi e anche molto curate e belle. Del 20 lire AQUILA SABAUDA il 1902 e rarissimo (181 pezzi), dello stesso anno esiste un esemplare con una ancoretta al D coniati soltanto 115 esemplari, il 1903 viene coniato in 1.800 pezzi (R2), il 1905, unico accessibile (8.715 pezzi).
L'esemplare raffigurato a fianco ha le scritte facilmente leggibili
sia al D/ che al R/.
Come ho già detto in soli 115 pezzi e con un valore
di oltre 30.000 Euro (nel 2005) ecco la foto dell'esemplare fatto con l'oro
dell'Eritrea.
D/: VITTORIO EMANUELE III speranza (in
piccolo sotto al collo)
R/ : L. 20 *R* 1905 REGNO D'ITALIA (tra nodi di savoia)
T/ : rigato
vengono coniate anche nel 1908 e 1910 pochi esemplari, mai visti, per la sua
collezione privata. Altro bell'esemplare di marengo detto l'aratrice
viene coniato nel 1910 e nel 1912 per un totale di 92.559 pezzi, e naturalmente
le solite coniazioni (1926 e 1927) per la sua collezione (70 pezzi)
D/ : VITTORIO EMANUELE III (in divisa) (segno di zecca)
R
R/ : REGNO D'ITALIA Lire (aratrice)20 (e
in basso) *1912*
T/ :rigato
Un ultimo marengo viene coniato nel 1923 durante il periodo fascista, e infatti porta sul retro il fascio littorio.Questa moneta viene coniata in 20.000 pezzi sempre a Roma naturalmente, raro ma sempre presente nelle aste e convegni a prezzi mediamente accessibili.
D/: VITTORIO EMANUELE III RE D'ITALIA A. Motti (che è
il nome dell'incisore, sotto il collo in piccolo)
R/ : (a sinistra del fascio)LIRE/20 (e in basso) R
(a destra) OTTOBRE/1922/1935
T/ : rigato
Con questa bella e classica moneta finiscono le coniazioni di marenghi nel regno d'Italia per iniziare nel 1946 quelle della REPUBBLICA ITALIANA
A Vittorio Emanuele III succede UMBERTO II chiamato anche il "re di maggio" per il breve tempo di regno e succeduto a suo padre abdicante in un momento critico per l'Italia dibattuta tra monarchia e REPUBBLICA. Non coniò monete nel brevissimo regno. Mi sembra doveroso un breve profilo per capire quei momenti.
Quando a scrivere è uno storico straniero sono lecite libertà non concesse a un "indigeno", ed ecco che (cito dal comunicato dell'Ansa):
"Nel libro, Milza descrive cosa aveva in tasca il "Duce" quando il suo cadavere fu esposto a piazzale Loreto: 'Oltre a documenti attestanti l'omosessualità del principe Umberto, il dittatore aveva con sé parte della corrispondenza con Churchill, fra cui due lettere particolarmente compromettenti per l'uomo di stato britannico".
Dunque gli storici cominciano infine a parlare dell'omosessualità di colui che fu l'ultimo re d'Italia: un tema finora confinato nel campo del pettegolezzo o in quello della lotta politica, come ci ha ricordato lo scorso settembre [1999, NdR] un documentario trasmesso da Rai Uno. Era una biografia del regista Luchino Visconti, del regista Carlo Lizzani, nel quale Lizzani stesso ha raccontato di avere assistito nel 1946 assieme a Visconti (che ci restò male) a un comizio repubblicano, dove il socialista Pietro Nenni arringò la folla urlando: "Volete forse voi un re pederasta?".
Come si vede, Milza non ha detto nulla che non fosse già noto (anche le "misteriose" lettere di Churchill sono note da decenni), ma almeno ha segnato il salto dal pettegolezzo di piazza allo studio di storia serio.
A chi obbietta che di certe cose intime lo storico non dovrebbe occuparsi è facile ribattere che in questo caso l'omosessualità del principe ereditario ebbe un'importanza enorme, perché fu il "tallone d'Achille" che fece di lui quel personaggio indeciso ed esitante noto alla storia... con tutte le conseguenze e i disastri che ciò causò all'Italia.
Su Umberto di Savoia Benito Mussolini infatti iniziò già alla
fine degli anni Venti a raccogliere sul principe ereditario un dossier da usare
per ricattarlo.
Con questo "dossier", dal quale provenivano le lettere che aveva in
tasca al momento della cattura, il "duce" riuscì a tenere in
pugno Umberto, arrivando a specificare con una "velina" ai giornali
che egli non doveva essere definito "Principe ereditario" ma solo
"Principe di Piemonte".
A Umberto fece così capire che se non avesse rigato diritto lo avrebbe
sostituto, al momento della morte del padre, con un altro Savoia o perfino col
genero Gian Galeazzo Ciano. E se avesse protestato, ci sarebbe stato il "dossier"
per screditarlo come "principe pederasta"
Si chiude così la storia dell'ITALIA monarchica e si apre quella Repubblicana.
Ed è proprio la Repubblica Italiana che nel 2000 riprende la coniazione dei marenghi col valore nominale di 20 EURO ma con intenti puramente speculativi come del resto San Marino e altri staterelli piccoli e grandi. Mi limiterò solamente a raffigurarne qualche esemplare per puro dovere di cronaca. Sono monete belle e tecnicamente perfette ma che non hanno più il significato dei veri MARENGHI che cercano di imitare.....li definirei:"Belli e senza anima"
Con queste immagini si chiude il capitolo della produzione dei marenghi, almeno per me, che ho fatto meno fatica ad accettare monete con le caratteristiche metrologiche leggermente scostate dai parametri del marengo, che ad applaudire alle monete di San Marino,Monaco e Italia, che tuttora continuano ad emetterne perchè........ora il marengo "tira".
Ritorniamo alla tormentata area dei balcani e in particolare all'ALBANIA con una breve premessa storica:
All' inizio del '900, sotto la minaccia dello smembramento e dell' annessione
del territorio da parte delle monarchie balcaniche, le forze rivoluzionarie
albanesi ripresero vigore: nel 1910 scoppio' la rivolta contro i Turchi.
Durante la prima guerra balcanica, in reazione alle incursioni in territorio
albanese della coalizione nemica, Ismail Kemal Bey il 28 novembre 1912 proclamò
l'indipendenza.
Le potenze europee riconobbero tale indipendenza ma affidarono il potere al
principe tedesco Guglielmo di Wied (aprile 1914).
Lo scoppio della prima guerra mondiale spazzò via questa fragile costruzione
politica. L'Italia, la Grecia e vari altri paesi occuparono l'Albania, la cui
indipendenza fu riconosciuta finalmente nel 1920.
Continue crisi interne laceravano pero' il paese: nel 1924 si scatenò
la rivoluzione democratico-borghese contro i latifondisti reazionari e in pochi
mesi salì al potere un governo progressista.
La controrivoluzione non si fece attendere e il governo democratico fu rovesciato
dai reazionari guidati da Ahmet Zogu, che si fece eleggere nel 1925 presidente
della repubblica e nel 1928 si proclamò re (in realtà
con poteri dittatoriali).
AHMET ZOGU come presidente coniò 2 marenghi uno con la sua effige con date 1926 e 1927 per un totale di 11.000 pezzi della zecca di Roma
Il secondo marengo detto "SKANDERBERG" con date 1926 (6.000 pezzi), e con la stessa data la variante con fascetto (coniati con l'oro dell'Albania) in soli 100 pezzi. un terzo skanderberg del 1927 è coniato a Vienna in 5.053 esemplari.
Nel 1928 assume la corona con poteri dittatoriali e col nome di ZOG I conia un marengo nel 1937 per commemorare l'indipendenza dell'Albania; nel 1938 un secondo marengo commemora la data del suo matrimonio (27 IV 1938) e infine un terzo marengo per ricordare il decennale della sua incoronazione (1 IX 1938)
MATRIMONIO e successivamente il decennale dell'INCORONAZIONE sotto raffigurato.
Sotto questo regime, l' Albania continuò ad essere il paese più arretrato d'Europa: nel 1938 l' 80% della popolazione viveva di agricoltura; l' istruzione universitaria e le istituzioni culturali mancavano del tutto; non esisteva assistenza sanitaria; la malaria era una malattia sociale; l' età media era di 38 anni.
Nell'aprile del 1939 l' Albania fu occupata dalle truppe di Mussolini.
Contro queste gli Albanesi opposero una resistenza eroica, mentre si creava
un tessuto di nuclei partigiani e intellettuali socialisti che nel 1941, sotto
la guida di Enver Hoxha, e in clandestinità, fondarono il partito comunista
albanese.
Dopo il ritiro delle truppe tedesche (proclamazione della liberazione il 29 novembre 1944, festa nazionale), Hoxha proclamò l'11 febbraio 1945 la Repubblica Popolare d'Albania. (1945 - 1991)
In questo periodo l'ALBANIA conia 2 monete da 100 leke. La prima commemora il porto marittimo di DURAZZO, coniati 5.000 pezzi e in conservazione proof
La seconda moneta è la commemorazione del 42esimo anniversario della prima ferrovia, coniato in 2.000 pezzi introvabili......
l'immagine di questa moneta mi è stata donata dalla squisita gentilezza di un appassionato dei marenghi DIMITRIOS
Il regime di Hoxha aveva davanti un compito immane: portare l' Albania fuori da secoli di oscurantismo, da un medioevo prolungato fino ai giorni nostri.Hoxha guidò la rinascita del paese con pugno di ferro, elaborando una
costituzione di forte stampo stalinista, bandendo la proprietà privata
e la possibilità di professare una fede, liberandosi senza scrupoli degli
avversari politici, e dando vita alla Segurimi, la temibile polizia di stato
con compiti di spionaggio (pare vi fosse coinvolta quasi la metà della
popolazione).
Per il terrore di possibili invasioni, ricoprì il territorio di bunker
di cemento, oggi diroccati ricoveri di nomadi e animali.
In seguito, però, dopo la morte di Hoxha avvenuta nel 1985, l' Albania sembro' non sopportare più la “dittatura del proletariato”, e si determinò una cauta apertura del Paese; il successore di Hoxha, Ramiz Alia, diede avvio a un riavvicinamento economico e politico con l'Occidente e, sotto la pressione di sanguinose ribellioni scoppiate in tutto il Paese, a qualche concessione e a qualche riforma, ostacolata però dagli eredi di Hoxha ancora largamente sostenuti nelle campagne: nelle elezioni del 1991 questi ultimi hanno conquistato una larga maggioranza parlamentare, rendendo così incerto e difficoltoso il processo di democratizzazione del regime.
Intanto, la parte più povera ed esasperata della popolazione comincia
a prendere la strada dell' espatrio.
Popolazione: Gruppi etnici Albanesi 97%, Greci 2%, Slavi 1%.
L'Albania à il paese più “giovane” d'Europa per l'età
media dei suoi abitanti.
Ritorniamo velocemente nella vecchia EUROPA e precisamente in BELGIO, dove ALBERTO I regna in un paese dove la popolazione di lingua francese e fiamminga si equivalgono per cui la necessità della doppia coniazione quindi nel 1914 emette un marengo con scritte francesi e uno con scritte fiamminghe
Prima di lui LEOPOLDO I (1831-1865) regna e conia 2 marenghi, il primo con date 1834-1835-1838-1841 tutti rarissimi se non unici.Rara persino l'immagine.
Il secondo raffigurato, con date 1864 e 1865.Il 1864 coniato in pochi esemplari è R4 Comune è invece il 1865 coniato in ben 1.548.413 pezzi sempre a Bruxelles.
LEOPOLDO II succede a Leopoldo I nel 1865 e regna fino al 1909, conia due marenghi molto simili, ma con piccole differenze nella barba (a punta) e nella corona , sul rovescio, che è più piccola. Sono raffigurati qui sotto:
* 1831-1865 Leopoldo I
* 1865-1909 Leopoldo II
* 1909-1934 Alberto I
* 1934-1951 Leopoldo III
* (1944-1950) Carlo reggente
*
1951-1993 Baldovino I
* 1993- Alberto II
Soltanto i regnanti in grassetto coniano marenghi.
Si noti che nessuno di questi sovrani è fregiato del titolo di Re del Belgio: infatti essi sono tutti Re dei Belgi. L'ultima frase indica una monarchia popolare legata al popolo del Belgio, mentre la prima indicherebbe una normale monarchia costituzionale o assoluta legata ad un territorio o a uno stato. Similarmente, Re Luigi Filippo venne proclamato come "Re dei Francesi" nel 1830, e non come il tradizionale "Re di Francia". Allo stesso modo il monarca greco (quando la Grecia era ancora una monarchia), veniva incoronato "Re degli Elleni", indicando un collegamento personale con il popolo, non solo con lo stato.
Si deve anche notare che il Belgio è l'unica attuale monarchia europea che non applica la legge salica dell'immediato passaggio al potere, ben descritta nel detto popolare: "Il Re è morto, lunga vita al Re!". Secondo la costituzione belga infatti, il Re accede al trono quando presta il giuramento costituzionale. Ad esempio, l'attuale re Alberto II non è diventato monarca il 31 luglio 1993 (giorno in cui morì suo fratello re Baldovino I) ma il 9 agosto dello stesso anno (quando giurò). In tutte le altre monarchie odierne, il monarca diventa tale nel momento in cui il suo predecessore muore o abdica.
Il Belgio ha tre lingue ufficiali, delle quali olandese e francese sono le più importanti. Molti Re e membri della famiglia reale sono noti con due nomi: uno olandese e uno francese. Ad esempio, l'attuale erede al trono si chiama Philippe in francese e Filip in olandese; il quinto Re dei Belgi fu Baudouin in francese e Boudewijn in olandese; i tre Re che sono noti come Léopold in francese, sono conosciuti ai belgi di lingua olandese come Leopold (senza accento). In tedesco, che è la terza lingua ufficiale del Belgio, i Re vengono di solito indicati con il loro nome francese.ALBERTO I nato nel 1909 e morto nel 1934 conia 2 marenghi uguali, che differiscono solo per le scritte in francese e fiammingo col millesimo 1914.. In quello francese al DRITTO: ALBERT. ROI. DES. BELGES.sul ROVESCIO: Stemma sul drappo con ai lati 20 F. in basso 1914
In Belgio, i Re sono sempre conosciuti ufficialmente con un ordinale che segue il nome, anche quando sono i primi ad usarlo. Così Re Baldovino fu "Re Baldovino I", anche se non c'era ancora stato un "Re Baldovino II".
Il secondo marengo, con la scritta in fiammingo, porta al D/ALBERT.KONING.DER.BELGEN.
Con un R/ uguale al precedente.
Dopo queste notizie storico-informative torniamo ai marenghi.....e BALDOVINO
I stufo della babele di lingue, emette addirittura la stessa moneta
con data 1956 in tre lingue francese, fiammingo e latino
dritto: BAUDOUIN-ROI DES BELGES-1951-17 JUILLET-1976-
L'esemplare fiammingo porta le scritte: dritto: BOUDEWIJN-KONING DER BELGEM-1951-17 JULI-1976- al rovescio tutte e 3 le monete portano una grande B sormontata dalla corona e in basso un ramo di quercia. L'esemplare latino ha delle differenze al DRITTO nei capelli e altri particolari. pressocchè uguale al R/ .
Le scritte della moneta in latino sono in particolare.D/: BALDOVINUS.BELGARUM REX MCMII. XVII IULII MCMLXXVI
foto che non mi è stato possibile reperire. (testa pelata di giorgio II)
Con Costantino II (che regna dal 1964 al 1973) viene coniato una moneta per commemorare il terzo anniversario della rivoluzione del1967
La
moneta presenta al D/: un soldato in piedi su una fiamma con lo sfondo di un'aquila
ad ali spiegate, nell'esergo la data 1967
al R/: stemma crociato coronato con due uomini armati di clava ai lati, nell'esergo
20 // dracme in caratteri greci.
Dal 1973 si instaura in GRECIA una repubblica democratica, ed è in questo periodo che per la prima volta vengono emesse monete "marenghi" per commemorare le olimpiadi con date 1981 e 1982 e valore facciale di 2.500 dracme.I DRITTI sono diversi ma i ROVESCI sono uguali per le tre monete:
Alfonso XIII (1886-1941), re della Spagna (1886-1931), ultimo monarca della Casa di Borbone in quel paese fino a che, nel 1975, non venne al trono suo nipote Juan Carlos I.
Nato il 17 maggio di 1886 a Madrid, figlio postumo del monarca Alfonso XII, frutto del matrimonio di questo con María Cristina di Asburgo-Lorena, regnò sotto la reggenza di sua madre fino al 17 di maggio di 1902, ed in maniera effettiva a partire da quel giorno, quando, compiendo 16 anni, accedette alla maggiore età prevista per l'esercizio della monarchia. Fu educato per comportarsi come un re-soldato, in una rigida disciplina cattolica ed una coscienza liberale. Il contatto con la realtà politica del paese gli fece vedere l'allontanamento tra la Spagna ufficiale e la Spagna reale; di lì il suo impegno a collegare direttamente con quest'ultima, in mezzo alle finzioni del sistema canovista, ideato dal politico conservatore Antonio Cánovas, quell'epoca che si chiamò Restaurazione, della quale il regno di Alfonso XIII fu il suo prolungamento.
Per ciò che ho detto, le sua prima moneta da re viene coniata a 1 anno di età nel 1887 1889 e 1890, i due esemplari del 1887 portano inscritto in piccolo e in incuso nelle stellette sotto il busto al D/ il numero 61 e 62, il 1961 raro il 1962 accessibile naturalmente sono riconii coniati in 11.800 pezzi in totale. Nel 1889 e 1890 vengono coniati in totale più di 4.000.000 di pezzi.
Appartenne per età ed aspetto alla generazione posteriore al disastro di 1898, sconfitto nella Guerra Ispanico-statunitense, che desiderava riportare alla Spagna, da lì riformismo, per cui sottomise ad un critico esame di coscienza tutti gli aspetti della vita nazionale. Dovette affrontare problemi derivati della tappa anteriore, ma anche altri che sorgeranno col nuovo secolo: il problema sociale, il radicalismo delle organizzazioni operaie, le guerre del Marocco, il fallimento del turnismo politico, la nascita dei nazionalismi catalano e basco, ed altri. Dimostrò sempre una tendenza ad intervenire personalmente nella politica, dato che gli era permesso dalla propria Costituzione del 1876.
La coniazione di Alfonso XIII continuava con l'effige di bambino (testa riccia) nel 1892 con 2430 esemplari (RRR), anno in cui aveva appena 6 anni e la reggenza era sempre affidata alla madre
Del 1896 abbiamo altre due riconii sempre fatti nel 1961 e 1962 sempre in incuso (12900 pezzi), sulle stellette e un conio ufficiale nel 1899, con l'immagine di Alfonso XIII giovinetto che in quell'anno aveva 10 anni.
In tutte le sue monete le diciture sono le stesse: al D/:il viso nelle varie
fasi di crescita con intorno ALFONSO XIII POR LA G. DE DIOS
e in basso la data tra 2 stellette
al R/: REY CONST. DE ESPANA con lettere di zecca, in basso
20 PESETAS
All'età di 18 anni Alfonso oramai RE di fatto e fuori dalla reggenza della madre, conia un marengo in uniforme militare nel 1904 (RRR) in 3814 pezzi. Raramente presente alle aste e nei mercati è una delle monete più ricercate della monetazione spagnola; persino l'immagine è stata di difficile reperimento, e per questo ringrazio la Numismatica di Lago Maggiore.
Alfonso XIII (non posseduta)in uniforme
La neutralità della Spagna nell'I Guerra Mondiale (1914-1918) aprì mercati e favorì la crescita economica, ma anche l'agitazione sociale. Lo Stato non si avvantaggiò di questa abbondanza. La crisi di 1917 in cui si unirono il sindacalismo militare (Giunte Militari), gli scioperi rivoluzionari ed il nazionalismo catalano, aumentò la decomposizione del regime politico. Un governo nazionale, formato in 1918 per membri dei due principali partiti, fallì anche. La riorganizzazione economica posteriore all'I Guerra Mondiale aumentò le difficoltà interne. Convulsioni sociali e problemi regionali, uniti ai fallimenti militari in Marocco, culminati nel chiamata disastro di Annual di Luglio di 1921, accrebbero la debolezza dei governi, incapaci di fare di fronte a queste situazioni.
Il colpo militare di Miguel Primo di Rivera (13 settembre di 1923) fu la soluzione di forza adottata davanti alla crisi. Il Re accettò il fatto. La dittatura fu ben accolta per molti settori sociali nei primi anni: finì con la guerra del Marocco, sbarco di Lavande in 1925, e sviluppò un lavoro di ordine sociale e di incremento delle opere pubbliche. Dietro il definitivo fallimento di Cugino di Rivera nel 1930, Alfonso XIII cercò di restaurare l'ordine costituzionale, e chiamò al governo Dámaso Berenguer e Giovanni Battista Aznar, ma i partiti tradizionali si risentirono, e irepubblicani, socialisti e regionalisti di sinistra, come dimostrò il Patto di San Sebastián di 1930, lottavano uniti contro la monarchia. Le elezioni municipali del 13 di aprile di 1931 diedero il trionfo, nelle città spagnole più importanti, a socialisti e repubblicani. Il Re, per evitare una lotta civile, abbandonò il paese, pronunciando le sue parole più celebri: "spero che non ritornerò, perché ciò significherebbe solo che il paese spagnolo non è prospero né felice". Il 14 aprile di 1931 si proclamava la II Repubblica.
Alfonso XIII visse ancora nell'esilio dieci anni. Del suo matrimonio con Victoria Eugenia di Battenberg con chi si era sposato a Madrid il 31 di maggio di 1906, data in quella che la comitiva nuziale regia soffrì un attentato perpetrato per l'anarchico Mateo Morral che provocò vari morti tra gli assistenti, ebbe sei figli: Alfonso, morto in 1938; Jaime, sordomuto, che rinunciò alla successione; Beatriz; Cristina; Juan, il quale nominò successore dei diritti dinastici il 8 di Luglio di 1939; e Gonzalo, morto in 1934. I suoi ultimi anni li passò a Roma, dove morì il 28 di febbraio di 1941, dopo avere abdicato il mese prima nella persona di suo figlio Juan, ed ebbe sepoltura. I suoi resti furono trasportati nel 1980, cinque anni dopo l'inizio del regno di suo nipote Juan Carlos I, al pantheon dei Re del Monastero di San Lorenzo di El Escorial (Madrid).
SVIZZERA
1848 - 1914 Costituzione federale
Democrazia diretta Costituzione federale simile alla costituzione degli Stati
Uniti. Parlamento e governo federale. I principi di questa costituzione sono
validi oggi stesso.
1914 - 1918 Prima guerra mondiale Neutralità armata. La Svizzera è
circondata da nazioni in guerra.
1918 - 1933 Crisi economica Conflitti interni, sciopero nazionale 1918, crisi
economica mondiale 1929. Politica attiva dell'esteriore: la Società delle
Nazioni (SdN) ha la sua sede a Ginevra.
1933 - 1945 Difesa spirituale Dittatore Hitler di Germania ed il duce italiano
Mussolini sono visti come un pericolo per la autonomia della Svizzera.
Socialisti e sindacati cercano la cooperazione con i liberali contro il fascismo
italiano
e il nazionalsocialismo tedesco.
1939 - 1945 Seconda guerra mondiale La Svizzera neutrale è circondata
delle truppe tedesche o leali alla Germania (Italia fascista, Francia vencida).
Commercio inevitabile con la Germania. 150000 fuggitivi in Svizzera. di cui25000
fuggitivi sono. ebrei.
Dal 1945 Prosperità. La storia recente della Svizzera è caratterizzata
da stabilità politica, progresso economico, sicurezza sociale (assicurazione
vecchiaia ai superstiti AVS 1948) e una nuova franchezza e tolleranza (dal 1968).
In Svizzera dal 1848 al 1914: La nascita dello stato federale - La vita politica
federale dopo il 1848 - L'estensione del potere federale e dei diritti popolari
- La Svizzera si trasforma - Un nuovo slancio nell'industrializzazione - L'apertura
al mondo
La Svizzera dal 1914 ai giorni nostri: La prova delle due guerre mondiali -
La Svizzera nel mondo - Tensioni sociali e minacce alla democrazia tra le due
guerre - L'evoluzione politica - Verso la prosperità economica - Lo stato
sociale - I problemi della storia recente
La SVIZZERA diventa, per sua neutralità la grande banca
d'Europa, dove Ebrei perseguitati, evasori fiscali e altri...., depositano al
sicuro i propri beni
Non tratterò qui delle monete non emesse (coniate in poche decine di
pezzi), ma solo di quelle circolate anche se come speculazione e tesaurizzazione
per proteggersi dalle grosse svalutazioni delle guerre. Vengono emessi dal 1883
al 1896 dei marenghi in centinaia di migliaia di pezzi sempre coniati a Berna.
per i millesimi 1887 contorno rigato (solo 176 pezzi RRRRR),
1888 4224 pezzi (RRR),1893 e 1895
(RRRRR)
coniate con l'oro di Gondo, differiscono per una piccola croce al centro dello
stemma al rovescio. Il 1896 con la variante della scritta sul
taglio (RRRRR) è rarissimo con gli asterischi tutti tra le 2 parole *dominus*;
e*providebit*
foto 1892 1 tipo
Per il secondo 20 franchi le cui coniazioni iniziano nel 1897,
era stato coniato un esemplare simile ma al Dritto molto più; frivolo,
e quindi non messo in circolazione. E anche un esemplare di gondo con la stessa
crocetta al centro dello stemma al rovescio (sempre nel 1887).
La coniazione ufficiale inizia nel 1897 e termina nel 1935,
di quest'ultimo anno, nel dopoguerra, ne vengono riconiati 20.009.000 pezzi
per far fronte alle ingenti richieste, e si distinguono dagli altri per la sigla
di zecca che è; LB ; anzicchè B.
Le coniazioni riprendono con i millesimi 1947 e 1949 con circa altri 20.000.000 di pezzi e con la scritta sul contorno anzicchè le stellette come nel precedente.
Esiste un marengo del cantone di LUCERNA del 1807 con zecca di B (Berna), introvabile........ è un 20 franchi abbastanza raro di 6,4516 grammi con 900/1000 di oro, ma con un diametro d 23 mm. contro gli usuali 21-22 mm. (standard catalog of World Gold Coins)
Per finire vi presento, con l'immagine sottostante una delle tante prove della confederazione svizzera e mai emesse .......................
e il cui dritto ha qualche somiglianza con la mia inafferrabile moneta.
FINE CAPITOLO QUARTO
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