ENTOMOLOGIA

Tratterò principalmente di coleotteri e lepidotteri

COLEOTTERI: mi cominciavo a interessare ai coleotteri nel 1975, anche se le mie prime preparazioni lasciavano a desiderare, i miei preferiti erano naturalmente gli scarabeidi, i cerambidi e i carabidi; avevo cominciato a capire quale fosse la stagione e l'ora migliore per trovarli e catturarli, anche se in determinati anni alcune specie non si facevano vedere.

Quando riuscii a rifornirmi di spilli adatti di cartellini e delle cassette con relativo paradicloro per la conservazione......le cose cominciarono ad andare meglio e il vedere il frutto delle mie catture in bell'ordine e ben classificati mi riempiva di soddisfazione. Avevo una cassetta di preparazione, in cui spillavo gli insetti (angolo superiore dell'elitra destra) e con una pinzetta ne posizionavo le 6 zampe e le antenne, lasciandoli seccare per qualche giorno; gli insetti più grossi, prima di spillarli venivano iniettati (dalla cloaca) con 1-2 cc di formalina o con alcool etilico a 80 gradi per evitare una putrefazione degli organi interni; naturalmente dove fosse necessario (per la classificazione) estraevo i genitali e li incollavo sul cartellino dell'insetto (nelle cetonie in special modo). Erano anni in cui scoprivo coleotteri in tutti gli ambienti naturali....: in acqua, sotto i sassi in riva ai torrenti, nel legno marcio, sulla frutta matura ecc ecc. Quando poi ho trovato le loro grosse larve nei cumuli di letame o di foglie marcescenti, cominciai a studiarne la crescita e il tipo di alimentazione e infine ad osservarne le metamorfosi. Spettacolo sempre eccezionale che avviene continuamente e che pure mi stupisce tutt'ora.

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LEPIDOTTERI : diurne e notturne non potevano non attrarre la mia attenzione, vuoi per i colori, vuoi per la loro breve vita e per le loro incredibili doti olfattive. Le cominciai a catturare e a preparare all'incirca nello stesso periodo della passione per gli insetti in generale; in qesto caso oltre agli spilli di diverse misure serviva uno stenditoio e numerosi rettangolini di carta, lo stenditoio me lo fabbricai da solo: due assicelle leggermente inclinate con una fessura al centro per il corpo della farfalla. Naturalmente gli stenditoi devono essere diversi per le diverse misure delle farfalle. Le ali non vanno toccate se non con delle pinzette piatte, per non rovinare le squamette delle ali, Le antenne non devono essere rotte e le ali inferiori e superiori ben visibili. Lo spillo va infisso naturalmente nel mesotorace.

Un trucco per non far "sbattere" troppo la farfalla è una decisa pressione sul mesotorace che ne immobilizza le ali e non uccide l'animale immediatamente che va subito messo in una bustina di carta in attesa della preparazione.

continua.....

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